Matteo Loss, la via trentina allo skicross
Arrivano a Campiglio, dal 5 all’11 marzo, i pazzi atleti del freestyle, la disciplina “cugina” dello sci alpino ma di gran lunga più spettacolare. Il trentino Matteo Loss, giovane promessa dello skicross, non sarà tra i quattro atleti che vestiranno la maglia azzurra per competere in questa manifestazione. «Non è andata proprio come speravo – ha commentato – Da una parte molte gare di Coppa del Mondo sono saltate per mancanza di neve e in concreto si sono ridotte a tre le possibilità di ottenere la qualificazione. Dall’altra ho avuto per tutta la stagione problemi muscolari alla schiena, forse per un sovraccarico di allenamento. Non sono riuscito ad entrare tra i quattro migliori italiani per qualificarmi ai Mondiali. Le speranze azzurre sono quindi riposte (parliamo sempre di Ski-Cross) in Massimiliano Iezza, Karl Heinz Mollino e Luca Cattaneo, che hanno già ottenuto buoni piazzamenti in coppa del mondo, rispettivamente nono, undicesimo e quattordicesimo. – ha commentato Matteo – Dato che i Mondiali si svolgeranno in casa, sarò sicuramente in prima fila a fare il tifo per loro».
Il ventiquattrenne trentino da qualche stagione ha il posto fisso nella nazionale “A”, anche se non tra gli atleti più in vista. Lo scorso anno in Coppa del mondo ha concluso al trentesimo posto, più o meno lo stesso piazzamento ottenuto nella stagione in corso. «Spero di rifarmi presto alle gare di Coppa Europa in Sierra Nevada in marzo e alle tappe del circuito Crossmax Salomon - si è augurato l’atleta dell’US Dolomitica di Predazzo - Senza dimenticare i prossimi campionati italiani».
Solo da qualche anno Matteo si è avvicinato a questa “pazza” disciplina. Prima si destreggiava in tutte le specialità dello sci alpino con buoni risultati, in particolare nello slalom gigante, e per due anni consecutivi ha sfiorato l’ingresso nelle squadre nazionali.
«Ero il primo degli esclusi, che sfortuna! Forse anche per questo ho deciso di dedicarmi ad un’altra specialità». Ma quali sono i segreti di questa disciplina così giovane e spericolata, che tanto affascina quando viene trasmessa in televisione, ma diventerà a tutti gli effetti olimpica solamente ai Giochi Invernali di Vancouver nel 2010? Nello skicross la lotta contro il tempo lascia spazio alla competizione con altri sciatori: quattro concorrenti per manche su una pista accidentata, un po’ come nel motocross, dove si alternano salti, gimkane, gobbe, senza un ordine precostituito. È permesso anche il contatto fisico. È il fattore di sorpresa che rende avvincente la discesa.
«Lo skicross è decisamente divertente: il clima è rilassato e non si respira così tanta tensione, c’è più goliardia – ha confermato Matteo - Non per questo bisogna prepararsi meno bene, perchè le distrazioni possono essere fatali per un brutto incidente». Ai neofiti potrebbe sembrare molto pericolosa: «Molto meno di quanto non sembri. Basta avere un’ottima preparazione alle spalle e non eccedere mai i propri limiti. Quando disputavo gare di sci alpino mi sono rotto i legamenti del ginocchio sinistro. Da quando faccio skicross, invece, sono caduto poche volte e ho preso qualche botta, ma niente di serio».
Nonostante l’alta spettacolarità, questa variante dello sci alpino stenta ad avere seguaci, mentre la Valle d’Aosta è l’unica regione italiana ad avere addirittura un comitato regionale autonomo. Tra le due discipline, sci alpino e ski-cross, ci sono differenze basilari nella preparazione atletica. Nella prima è infatti fondamentale sviluppare la parte bassa del corpo, i muscoli delle gambe e dei glutei. Nello skicross bisogna invece curare anche la potenza delle braccia, che danno lo slancio in fase di partenza. «Se si sbaglia, la gara è compromessa perchè gli avversari si mettono davanti e non li recuperi più – conferma Matteo - Per il resto, l’agonismo e l’adrenalina, beh, ci sono in entrambe».
Ma Matteo non pensa solamente a saltare gobbe e gimkane. Infatti ha da poco preso il diploma di designer, sul quale punta la sua carriera lavorativa. «È l’altra mia passione, anche se non è stato facile conciliare sport e studio. D’inverno privilegio gare e allenamenti, d’estate recupero gli esami».