Itas Trentino - Piacenza, analisi, numeri e pagelle
Se comincia così, la serie di semifinale che mette di fronte Itas Trentino e Gas Sales Piacenza, chissà fin dove potrà arrivare, per durata e scariche di adrenalina. Questa sera alla ilT Quotidiano Arena le due squadre se le sono date di santa ragione, affidando al servizio buona parte delle proprie fortune, al punto che entrambe hanno chiuso con 10 ace a proprio favore per un totale assurdo di 20 battute vincenti. Inevitabilmente a fare la differenza sono stati anche gli errori dai nove metri, 45 in tutto. Va detto, ad onor del vero, che se la squadra di Soli è riuscita ad imporsi per 3-2 è stato grazie ad una serie di circostanze molto particolari, dato che una rimonta da 9-12 a 12-12 in un tie break e l’annullamento, poco dopo, di tre match ball in tre diverse riprese, non è un’impresa che si può programmare. Avanti 2-1 l’Itas Trentino si è fatta infilzare da tre ace consecutivi nel quarto set e poi nella difficilissima situazione appena citata, ma ha saputo stringere i denti e salvare un successo fondamentale per andare a Piacenza senza che gara-2 sia già una penultima spiaggia. Buon per i 4.000 della ilT Arena, che non si sono di certo annoiati, ma lo scampato pericolo deve far pensare.
I momenti decisivi
Nel primo set, a facilitare il lavoro della squadra di casa, sono stati i micidiali turni in battuta prima di Sbertoli (2 ace consecutivi) e di Michieletto (altri due ace consecutivi e una pipe), che hanno portato il punteggio sull’8-5, poi di Rychlicki, l’unico pungente dell’opposto lussemburghese, che oltre ad un altro ace ha propiziato un attacco e un muro di Kozamernik.
Nel secondo set ci ha pensato invece Mandiraci a bastonare la ricezione di casa, mettendo le basi per quattro contrattacchi consecutivi, tutti a segno, che hanno portato il punteggio da 16-17 a 16-21, un margine troppo ampio da rimontare nonostante una reazione finale trentina col cuore in mano (22-23).
Nel terzo parziale, il migliore dei trentini, Sbertoli e compagni hanno saputo scappare sul 14-8 proprio con i servizi del capitano ed anche con un muro particolarmente solido, un vantaggio che i tre ace consecutivi di Romanò hanno potuto in seguito solo intaccare, ma non annullare.
La quarta frazione è stata una battaglia campale, che la squadra trentina era riuscita con grandissima fatica a volgere a proprio favore con l’ace di Sbertoli del 20-18, ma sul più bello Romanò ha estratto dal cilindro altri tre ace consecutivi (da 21-20 a 21-23), che sono valsi da soli il tie break.
Nel quinto set Piacenza sembrava averne di più, capace di portarsi sull’8-11 con un muro e un attacco di Maar, ma poi ci hanno pensato ancora i servizi di Sbertoli a creare le condizioni per l’aggancio a quota 12. Da ricordare, in precedenza, un clamoroso smash fuori dal campo, senza muro davanti, di Romanò, costato il successo ai piacentini. Nel finale Lavia ha trovato la forza per scaricare due servizi violenti sulle braccia di Maar e Scanferla, poi capitalizzati da Kozamernik e Michieletto.
Cosa dicono i numeri
Bisognerebbe scomporre in cinque parti le statistiche, per poter analizzare con raziocinio il match, visto che i numeri complessivi diventano un minestrone che dice poco. L’Itas Trentino paga qualcosa in attacco, sia in termini relativi (51%-53%) sia soprattutto in termini assoluti (61-69), ma compensa il gap in minima parte con 2 muri in più (8-6) e soprattutto con 7 battute sbagliate in meno, voce di grande peso in questo caso specifico, anche perché 5 di questi errori Piacenza li ha commessi nel tie break (contro 2 trentini).
Nel dettaglio, nel primo set l’Itas è stata salvata da ace e muri (8 in tutto contro 3 degli emiliani), dato che in attacco non è andata oltre il 39% (contro il 46% di Piacenza). Nel secondo, invece, i 3 ace contro 1 non le sono bastati per neutralizzare il 50% contro 64% delle schiacciate. Il terzo è stato l’unico in cui Trento ha attaccato meglio (54% contro 45%), ma sono serviti anche 3 muri (contro 1) per neutralizzare i 3 ace di Romanò. Nel quarto, vicinissimi i due attacchi (62%-65%), la Gas Sales si è imposta grazie a battute e muri (5 contro 1).
Le nostre pagelle
RICCARDO SBERTOLI (pal) 8,5 – Il regista milanese disputa un match da mvp. In regia cerca di distribuire il gioco in maniera omogenea nonostante una ricezione in grossa in difficoltà, ma soprattutto va a prendersi il secondo tocco in ogni zona del campo, facendo chilometri, per cercare di valorizzare ogni difesa e ogni ricezione complicata. Al servizio è assolutamente decisivo in tutti i set vinti dall’Itas e nel tie break è proprio grazie alle sue randellate dai nove metri che Trento rimonta da 10-12 a 12-12. Ben 12 break point su 35 originano dalle sue staffilate.
KAMIL RYCHLICKI (opp) 7 – Fatica ad essere decisivo nei momenti che contano, sbaglia la battuta sul 23-24 del secondo set, al servizio è disastroso (1 ace a 6 errori), ma in attacco è l’unico che riesce a dare una mano a Michieletto contro il muro sempre ben piazzato degli ospiti e lo fa bene dal secondo set in poi, chiudendo con il 57% (2°), l’80% (3°), il 75% (4°), per poi scomparire nel tie break, servito una sola volta e sostituito da Gabi già sul 6-6 per sfruttarne il servizio. Al suo attivo ci sono anche due muri.
ALESSANDRO MICHIELETTO (sch) 8 – Quando c’è da combattere lui c’è sempre. Con i suoi 25 punti è il miglior realizzatore del match, frutto di 17 attacchi, 3 muri e 3 ace. Più del 51% conta il fatto che ha commesso 2 soli errori e ha subito un solo muro, poca roba se si considera che ha sempre trovato davanti a sé muri piazzatissimi e che i palloni più pesanti sono stati quasi tutti affidati a lui. In ricezione ha sofferto, come i compagni di reparto, ma ha subito due soli ace.
DANIELE LAVIA (sch) 6 – Serata molto complicata, per lo schiacciatore calabrese, quella di ieri, dato che ha sofferto in tutti i fondamentali, chiudendo il match con il 36% in attacco, il 45% in ricezione, 0 muri e 0 ace. Il contributo più importante lo ha dato nei secondi finali, con quei due servizi che hanno messo in difficoltà prima Maar e poi Scanferla, valorizzati da uno smash di Kozamernik e un attacco di Michieletto, i punti del 17 e 18-16.
FLAVIO GUALBERTO (cen) 7,5 – In un match nel quale le occasioni per servire i centrali sono poche, lui si fa trovare prontissimo, spiattellando a terra 8 palloni su 11 ed aggiungendoci anche 2 block. Il voto alto si giustifica anche sulla base dei servizi float, che hanno portato 4 break point.
JAN KOZAMERNIK (cen) 7 – Anche lui, come Flavio, si fa trovare pronto in attacco (7 su 10 senza errori) ed anche in ricezione, quando Piacenza sceglie di battere molto corto (4 volte). Sta ritrovando la forma.
GABRIELE LAURENZANO (lib) 6 – Vita durissima per i liberi quando gli avversari battono come hanno fatto Trento e Piacenza ieri. Ha tenuto in mezzo al campo autentiche bordate, badando soprattutto a non incassare troppi ace, quindi bisogna dare il giusto peso al suo 26% di tocchi positivi e al 12% di tocchi perfetti con 4 ace subiti. In difesa può dare di più.