L'Itas Trentino butta via due set già vinti e si impone 3-2
L’Itas Trentino conclude il girone di andata della prima fase del campionato di serie A2 con un successo per 3-2 ai danni di una combattiva Cremona e riesce così a conservare il primato nel giorno in cui si costruiscono gli abbinamenti del tabellone di Coppa Italia. Una leadership che fino a qualche settimana sembrava inattaccabile è stata rimessa in discussione dalle ultime due prestazioni, che hanno portato in dote appena 2 punti sui 6 disponibili, entrambe connotate da improvvisi paralisi del gioco, che sono costati set e punti in classifica sia a Olbia sia ieri pomeriggio contro l’Esperia. Le trentine, agganciate da Busto Arsizio, che vanta anche un miglior quoziente set, conservano il primato solo grazie ad una vittoria in più.
Davvero incredibili gli sprechi di cui è stata protagonista la squadra di Mazzanti nel primo e nel quarto parziale, gettati alle ortiche dopo essersi guadagnata vantaggi di 23-15 e 20-14, poi polverizzati dalla fase break lombarda appoggiata sui servizi di Vera Bondarenko, schiacciatrice in campo per l’infortunata Bellia che in attacco ha combinato pochissimo, ma al servizio ha messo le basi per 26 break point, un numero irreale. Per venire a capo di una situazione fattasi sempre più complicata, Mazzanti ha dovuto togliere dal campo sia Giuliani sia Marconato, per inserire Zojzi e Pizzolato, che hanno dato una grossa mano alla squadra. Così come decisiva è stata Bassi, che nei pochi momenti in cui ha potuto stare in campo ha cambiato la storia del tie break con tre attacchi e uno strepitoso ace nell’angolino.
La giornata ha finito così per concludersi con il sorriso anche grazie al fatto che nel girone A San Giovanni in Marignano ha battuto per 3-1 Messina, superandola in vetta alla classifica proprio all’ultima di andata, impedendole così di fuggire a +5 dall’Itas Trentino, un gap difficilissimo da colmare nella seconda fase. Anche l’attuale +3 non è poco, ma la differenza è consistente.
La cronaca
Per tornare al successo dopo il ko di Olbia Davide Mazzanti conferma il sestetto con Prandi in regia, Weske opposta, Kosareva e Giuliani laterali, Molinaro e Marconato centrali, Fiori libero. Marco Zanelli se la gioca con Sofia Turlà palleggiatrice, Veronica Taborelli opposta, Alessia Arciprete e Vera Bondarenko schiacciatrici (in sostituzione dell’infortunata Sara Bellia), Matilde Munarini e Nicole Modesti centrali, l’ex Francesca Parlangeli libero.
L’avvio delle padrone di casa è fulminante e sembra poter chiudere la frazione con larghissimo anticipo. Prima l’Esperia si paralizza sul turno al servizio di Marconato, dato che non riesce a mettere la palla terra dal 2-3 all’8-3, mentre l’Itas ricostruisce con scioltezza, mandando a segno tre volte Giuliani, una Weske e Kosareva in pipe. Cremona limita i danni con due battute di Bondarenko, che fa le prove generali in vista di ciò che succederà a fine frazione (ace su Giuliani e muro di Munarini su Weske per il 9-7), ma poi Molinaro semina nuovamente il panico nel cambio palla lombardo e con un ace, due errori dell’Esperia e due attacchi di Weske e Marconato la capolista vola sul 17-8. Un punteggio ingestibile per le avversarie in condizioni normali. Non quando c’è in campo l’Itas Trentino, che si fa prima rimontare fino ad un innocuo 17-12 (ace e contrattacchi di Arciprete e Taborelli), ma poi, dopo aver pure realizzato il break point del 23-15, smette di giocare a pallavolo fino a quando non si fa superare nello stupore generale. Al servizio c’è Bondarenko, ma al di là della qualità dei servizi è l’attacco trentino che finisce nella buca anche quando i primi due tocchi sono più che accettabili: gli attacchi di Taborelli e Arciprete, un errore di Giuliani, un ace sulla riga di fondo e due muri di Munarini rovesciano il punteggio sul 23-24. Ai vantaggi Trento pensa bene di sbagliare tre battute consecutive (con Zojzi, Molinaro e Prandi) e quando Modesti appoggia a terra la palla del 26-28 rimane solo incredulità nella metà campo trentina.
Il match diventa inevitabilmente diverso da quello che si poteva immaginare alla vigilia e molto più complicato, come dimostra l’avvio della seconda frazione, nel quale Cremona si porta via due break con un primo tempo di Munarini e una ace di Modesti su Giuliani, finita nella buca e sostituita in via definitiva da Zojzi sul punteggio di 6-8. Con tanta fatica le trentine agguantano la parità sul 10-10, grazie ad un muro di Weske (che nega il 7-11 a Arciprete), un ace corto della tedesca e un attacco della stessa Zojzi. L’Esperia non ci sta e torna davanti per 10-12, ma poi aiuta la squadra di Mazzanti con due errori in attacco di Bondarenko, che uniti al muro di Weske su Taborelli fanno vedere la luce alle gialloblù (15-14). Le battute di Bondarenko seminano altro panico nelle file trentine (15-18 con Munarini scatenata), ma nel finale un muro di Prandi su Arciprete riporta la parità a quota 20. Sul 23-24 Kosareva mette a segno il cambio palla e l’ace su Bondarenko che invertono l’inerzia. Infine tocca a un errore di Taborelli omaggiare l’Itas del set: 26-24.
Scampato il pericolo di ritrovarsi sotto per 2-0 dopo aver a tratti dominato il match, la squadra di Mazzanti vorrebbe cambiare marcia con un terzo set di registro diverso, ma fatica moltissimo a togliersi di dosso la pressione delle lombarde. Sembra decisivo il balzo verso l’8-5 prodotto da tre errori consecutivi di Taborelli (2) e Arciprete, ma basta un attimo per ritrovare il tabellone sull’8-8 grazie alla solita strepitosa Munarini (muro e attacco) e a un block di Taborelli. La squadra di casa ora gioca con Pizzolato al centro al posto di Marconato e con Zojzi per Giuliani. Piano piano Cremona si riporta pericolosamente davanti (14-17), aiutata dai sistematici errori di un’Itas che gioca male, poi la fortuna le dà una mano (ace sul nastro di Kosareva) e comincia a crescere Molinaro, che piazza un primo tempo ed un muro, che, uniti a un errore di Arciprete, mandano sul 20-18 la capolista. Trento stavolta tiene duro fino alla fine, aumentando il vantaggio nelle battute finali, grazie ad una ispirata Kosareva, che firma gli attacchi del 24 e 25-21.
Ci sono tutte le condizioni per chiudere questo pomeriggio di passione con i tre punti in mano. Basti pensare che all’inizio del quarto parziale l’Itas Trentino gioca al gatto con il topo, costruendosi un vantaggio gigantesco. Subito 4-1, poi 8-2 con la coppia Weske - Zojzi scatenata; la prima firma un attacco, un muro e due ace, la seconda tre attacchi vincenti. E non basta, perché poi inizia uno show personale di Valeria Pizzolato, che si incarica di portare i punti del 13 e 14-7, del 15 e del 16-10, con muri, attacchi e persino un ace. Non esiste alcun motivo razionale per il quale sul 17-10, pallonetto di Weske, la squadra più attrezzata del girone possa perdere questo set, ma nello sport a volte non è la ragione a governare le situazioni, ma l’emotività e sul 20-14, quando si dovrebbe pensare solo a preparare il backdrop per le interviste, inizia il patatrac. Prima un muro di Munarini su Kosareva apre qualche spiraglio per l’esperia (20-16), poi, sul 21-17 va in battuta la solita Bondarenko e ci rimane fino alla fine della frazione, costruendo un parziale allucinante di 0-8. Lo schema si ripete senza sosta: Trento attacca per il cambio palla in maniera inefficace, Cremona difende e rigioca su Taborelli, che passa senza trovare ostacoli, firmando tutti i break point che conducono al 21-25 finale, ad eccezione di quelli portati da un muro di Munarini (sempre lei) e da un errore di Kosareva, crollata nel finale di frazione.
Trento giunge così al tie break con il morale sotto i tacchi e l’avvio del quinto set è terribile. Da 3-2 a 3-5 con Zuliani (preferita a Arciprete) e Taborelli a segno, poi un bagher terribile di Fiori (sul seggiolone dell’arbitro) e un attacco di Taborelli mandano le squadre al cambio di campo sul 4-8. Mazzanti inserisce Batte e Bassi per Weske e Prandi e la giovane opposta bresciana ha il merito di dare il via alla rimonta decisiva con due attacchi e uno strepitoso ace nell’angolino di posto 5 (8-9). Il break del 10-10 è di Kosareva, tornata nel match, , poi sull’11-11 Trento mette la freccia, trascinata dai servizi di Pizzolato e dai muri di Molinaro, che fermano un tentativo di attacco della regista Turlà, poi quelli di Zuliani e Taborelli. Tre block vincenti consecutivi che valgono il 15-11, il primato in classifica e il suo secondo premio consecutivo casalingo di mvp. Rimane il problema di capire perché la squadra viva ancora dei black out assurdi come quelli costati il primo e il quarto set. E di farlo in fretta.