A Daone si fabbrica il ghiaccio
La fabbrica del ghiaccio è entrata in produzione. Oggi in Valle di Daone, dove dal 18 al 20 gennaio 2008 si svolgerà la quinta edizione dell’Ice Master World Cup, si è iniziato a produrre la neve che ricoprirà lo “scheletro” ultimato nei giorni scorsi da progettisti e volontari. Sarà un campo di gara ancora più tecnico e spettacolare rispetto alle ultime edizioni nelle quali si era raggiunto comunque uno standard di elevata qualità. I dettagli ce li illustra il daonese doc Placido Corradi, colui che diede vita nel 1989 al meeting di cascatismo “Pareti di Cristallo”, dal quale prese le mosse l’idea di organizzare le gare di Coppa del Mondo.
Corradi da sempre ha il compito di coordinare operativamente il gruppo dei volontari: «Il telaio dell’Ice climbing stadium di Daone è stato ultimato. Quest’anno, su suggerimento di Maurizio Gallo, il nostro responsabile tecnico, si è deciso di dare vita a due torri alte 26 metri con un tetto lungo 15 metri e largo 6 metri. Lateralmente sono stati posizionati una serie di tronchi per la salita. Nei prossimi giorni Gallo sembra intenzionato ad installare altri due nuovi pannelli da 6 metri, che verranno posizionati sopra il tetto della struttura. Anche quest’anno ci saranno tratti ghiacciati e tratti di dry tooling».
Si è dunque prodotta la prima neve artificiale, che nei prossimi giorni sarà “smaltata” sullo scheletro per poi essere ghiacciata nei giorni che precedono la gara. «In primo luogo – continua Corradi – con il cannone creiamo un cumulo di neve, dal quale in parte verrà raccolta la materia prima che vernicerà sia la struttura dove si disputeranno le gare di boulder, sia la struttura verticale per le gare di velocità. Poi verrà realizzato una sorta di panettone, che verrà utilizzato durante la settimana pre gara per chi, su indicazione delle guide alpine, desidererà provare ad arrampicare con piccozza e ramponi. Tutti gli anni sono centinaia i ragazzi che, grazie a questa opportunità e alla sensibilità di una decina di istituti scolastici, si avvicinano alla specialità».
Lo staff di Daone Ice Master ha dunque avviato la propria macchina organizzativa. Ma chi sono questi volontari che trascorrono serate e nottate al freddo? «Sono una trentina – precisa Placido – la maggior parte di Daone, ma vengono anche da paesi vicini come Bersone, Pieve di Bono, Prezzo e addirittura da Caffaro e da Bondo. Questo testimonia come il nostro evento sia particolarmente sentito anche dalle comunità limitrofe, non solo dagli abitanti della Valle di Daone. Di questo ne adiamo fieri. Fra i più “fedeli” ci sono Diego Pellizzari, Gino Ghezzi, Fabio Nicolini, che è pure il presidente della sezione Sat di Daone, Odorizio Ghezzi e i suoi figli, ed ancora Daniele Corradi e Giuliano Nicolini. Questo è il gruppo storico, al quale si aggiungono tanti altri amici che ci aiutano soprattutto a gennaio».
Che mansioni hanno? «Si fa di tutto. Dalla produzione della neve alla smaltatura manuale, dalla bagnatura alla fresatura. Siamo un bel gruppo che lavora bene».
Le temperature vi stanno aiutando? «Lo scorso anno la situazione era decisamente peggiore. Nell’ultima settimana siamo rimasti sempre sotto allo zero di quattro o cinque gradi e quindi ci sono tutti i presupposti per riuscire a produrre la neve che ci occorre e soprattutto a mantenerla in vista del grande evento che sarò sicuramente il più spettacolare in assoluto mai organizzato».
Le 146 cascate, che rendono la Valle di Daone unica al mondo, sono già ghiacciate e pronte per l’Ice Meeting in programma dal 17 al 27 gennaio? «Nell’alta valle sono ancora un po’ “magre”, come si dice in gergo tecnico, mentre nell’Alta Val Leno sono già pronte per chi vorrà partecipare allo stage di arrampicata su ghiaccio con lo staff della società guide alpine “Friends of Arco”, diretta da Mauro Girardi».