Michele Tomasi, nell'acqua come un pesce
Forse non tutti sanno che sul tetto del mondo dell’apnea dinamica c’è un trentino. È Michele Tomasi quarantadue anni di Calceranica. L’anno scorso aveva vinto il titolo mondiale, con relativo primato, a Tenerife, l’ha ribadito due settimane fa a Lignano Sabbiadoro portando il nuovo record del mondo a 191.03, ben 7 metri in più del precedente. E per essere sicuro che tutti l’abbiano capito, l’atleta delle Rane Nere di Trento, l’ha riconfermato a Torino, lo scorso fine settimana nuotando in 195,80. Anche se in quest’ultimo caso rimane “solamente” un primato italiano, perché alla gara non era presente un giudice internazionale per l'omologazione della distanza.
Classe 1965, residente a Calceranica, sposato con la moglie Rienke di origine olandese e papà di Marco che ha poco meno di un anno e mezzo, Tomasi è rinato a quarant’anni, agonisticamente parlando. Dal 2002, anno in cui nuotava “appena” la distanza di 96 metri senza mai prender fiato, è passato a 117, poi sempre in crescendo fino a raggiungere quasi i 200 metri (nell’apnea statica vale quanto tempo si resta sott’acqua, nell’immersione che profondità si raggiunge, in quella dinamica conta invece la distanza coperta senza riemergere in superficie, indipendentemente dal tempo che ci si impiega). “In questi anni sono cambiate molte cose – ha spiegato Michele – Dalle due pinne si è passati al monopinna e dalla gambata a stile libero si è passati al movimento ondulatorio delle gambe a delfino. Ho anche cambiato i miei metodi di allenamento: non prediligo più la quantità di lavoro, ma la qualità. E come i nuotatori, anch’io utilizzo il costume integrale per un migliore sensazione di scivolamento nell’acqua”. Appassionato di subacquea fin da bambino, tanto che la mamma non riusciva più a farlo uscire dall’acqua, Michele non ha doti particolari: è alto 178 cm, ha il battito cardiaco di una persona normale (60 battiti al minuto) e una capacità polmonare di 6 litri, che per un maschio adulto non sono poi così tanti. Forse tutto sta nella mente, nella capacità di trovare il giusto equilibrio tra mente e fisico, di controllare il proprio corpo e di saper contrastare il bisogno di respirare.
“Il mio pallino, comunque, rimane sempre quello dell’apnea in assetto costante, specialità in cui ancora manca un calendario e un’organizzazione internazionale. Finora sono riuscito a scendere fino ai 70 metri”. A fine luglio a Bari è chiamato a confermare il titolo mondiale nell’apnea dinamica, e prima ancora sarà impegnato ai Giochi Cmas (comitato mondiale che riunisce tutte le discipline subacque, dall’apnea al rugby, tranne la pesca).
Ma a cosa pensa, in vasca, un atleta che per più di 190 metri nuota in debito d’ossigeno? “Io conto il numero di “delfinate” (battute di gambe) per vasca e da lì capisco se la gara sta andando bene o se devo modificare qualcosa”- ha risposto Michele. In tanti dicono che questo suo “contare” assomiglia a un mantra, parola che deriva dalla combinazione delle due parole sanscrite: “manas” (mente) e trayati (liberare). Il mantra si può quindi considerare come un suono in grado di liberare la mente dai pensieri. Che sia forse questo il suo segreto?
"L’apnea moderna è un momento di autoconsapevolezza, è un attimo che ci concediamo al di fuori dei ritmi frenetici della nostra società, è un momento intenso in cui noi fermiamo il tempo e viviamo a diretto contatto con la natura. L’approccio mentale, la tranquillità, il rilassamento, la consapevolezza del respiro sono tutti concetti chiave per poter aprire la porta di questo meraviglioso ed affascinante mondo". E' questo quello che si legge sul sito delle Rane Nere di Trento, che assieme all'ATA Sub Levico, sono le uniche società trentine a praticare l'apnea agonistica. Un piccolo vademecum dell'apneista, che Michele, ci sembra, è in grado di interpretare perfettamente.
Il palmares:
Nella specialità di dinamica, dal 2002 al 2007, è stato campione italiano assoluto e a squadre, tranne che nel 2003 quando è arrivato secondo. Nel 2005 ha vinto il titolo italiano di Jump Blue, la disciplina in cui si nuota lungo i lati di un cubo immerso a dieci metri di profondità. Nel 2006 è arrivato il titolo mondiale di apnea dinamica a Tenerife e il 4° posto ai Mondiali di Jump Bleu. Nell’apnea statica è arrivato 3° al campionato italiano del 2003. Dai primi mesi del 2007 si è indirizzato anche verso l’assetto costante, dove ha già vinto l’argento ai campionati italiani.
I primati:
2004: record italiano in dinamica (153 m.)
2005: record del mondo in Jump Bleu (143, 42 m.) e record italiano (in vasca corta 160, 50 m.)
2006: tre record del mondo di dinamica i(in vasca lunga 169 m. e poi migliorato a 184, 11 e in vasca corta 167, 70 m).
2007: record del mondo di dinamica (191, 03 m); record italiano in vasca lunga (195,80 m.)