Il nuovo e bellissimo volto del tennis italiano
Il tennis italiano sta indiscutibilmente vivendo uno dei suoi momenti più fulgidi della storia. I migliori ricordi degli amanti della racchetta erano principalmente legati al periodo dei Panatta, dei Barazzutti, dei Bertolucci, vincitori della Davis in Cile nel 1976 e tra i protagonisti del tennis di quell’epoca. Il top, ovviamente, era Adriano Panatta, giunto fino al 4° posto nel Ranking mondiale, seguito da Barazzutti al 7° e Bertolucci al 12°, anche se in momenti un po’ diversi fra loro.
Adesso, invece, ci troviamo tutti a sorridere soddisfatti perché la generazione di tennisti italiani attuali è chiaramente di un livello superiore, sia in termini di quantità che di qualità. Non è un caso che numerosi giocatori italiani si trovino tra le prime cento posizioni del Ranking e che le valutazioni su Sinner e compagni siano costantemente positive nel tennis bet.
È indubbio che proprio Jannik sia il capofila di questa eccellente covata di sportivi con la racchetta; è lui l’attuale numero due del tennis mondiale e sembra in grado di puntare con decisione e grandi argomenti verso il gradino più alto del podio, ancora in mano peraltro al grande Novak Djokovic, recordman delle settimane totali come numero uno del ranking ATP, ben 419!
Alle spalle dell’altoatesino, però, spiccano tanti ragazzi vogliosi di emergere in modo definitivo. Nel complesso, sono addirittura 9 i tennisti azzurri tra i primi 100 del mondo, un numero mostruoso che ci regala gioia ed entusiasmo in quantità industriali. Se Sinner, come detto, è il numero 2 con ambizioni da leader, ci sono i promettenti Musetti e Arnaldi, rispettivamente al numero 25 e 36, nonché il trio Sonego-Cobolli-Darderi, al 60°, 61° e 63° posto, e il giovanissimo Luca Nardi, classe 2003, già all’81° posto.
In coda, si fa per dire, ci sono Fabio Fognini (94°) e il redivivo Matteo Berrettini (97°), dal quale ovviamente ci aspettiamo una bella e poderosa rimonta, peraltro già cominciata con il successo non banale al Grand Prix Hassan II di Marrakech, un ATP 250 che però ha detto chiaramente: Matteo è tornato!